Siggnò giudice, sò 'nnocente... |
Scritto da Fuffi |
Quella sera vagando con la mia signora in cerca di un ristorante ove ristorarcisi, ci allontaniedimo dalla capitale sempre più 'ncarcata de gente strillona e rabbiosa che non se ne puòsse più. gira che ti rigira, com'è come non è, al fin giungettimo a tivoli attirati più dalla puzza, che nell'omo se sà è segno de maschia burinerìa, che dalle bellezze del luogo. che anzi, grazie addio fà abbastanza cacare. Giunti che fottimo in sulla cervice somma, sì insomma sur cucuzzolo de tivoli pe sfuggir al tanfo, vedettimo delle lucine fioche fioche come a voletterci dire: non siamo lucine fioche fioche a ciufolo ma segnalassimo un ristorante per ristorarvicisi. Presto, dicetti alla mia signora, entrattimo colà a magnà. benvolentier, dicette essa che nel frattempo stava già sgranocchiando il poggia testa del suo sedile. Com'è come non è, entriedimo in una salaccia fredda fredda brutta brutta ove oridi ceffi e ceffesse avevano sembianze che qua e là mi parette di conoscernese. fu per destino? fu per crostino? fu per giustino? fatto stà che ci artrovarmo in una seduta spiritica de gruppo atta a rievocarsi lo spirito della termica. ormai ci trovassimo troppo tardi per fuire lontano da tanta perversione, non solo ma ci estorsiedero subbito un tot di euri per quella che dicettero che sarebbe stata una cena ma che poi si seppe esservisi una pena. Mi facettero brindare con liquido vagamente vinico e poco dopo persi conoscenza. mi sveglietti senza un rene e col mefitico tatuaggio della setta del pulcino, dippiù ninzò. Siggnò giudice, sò 'nnocente.
Commenti (5)
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Ben tornato.